Tricchebballacche

Un giorno mio padre mi fece vedere un oggetto che a prima vista, io non sapevo cosa fosse e a cosa servisse. Allora mi raccontò la storia di questo strumento musicale il quale aveva un nome alquanto strano, infatti si chiamava “tricchebballacche” .

Questo era uno strumento popolare di origine napoletana ed era  formato da tre martelli in legno intelaiati fra loro.

I tre martelletti erano paralleli fra loro, mentre i due telai in legno erano perpendicolari rispetto ai martelletti.

Il telaio posto nella parte inferiore univa i tre martelletti, il secondo  telaio posto più in alto permetteva ai due martelletti esterni di avere  un’escursione, governando al contempo il gioco massimo che gli stessi potevano avere.

I due martelletti esterni venivano mossi dal musicista, e battevano contro il  martello centrale, che rimaneva fisso, producendo il suono proprio dello strumento.

I martelletti avevano sonagli e campanellini, per fare in modo che ogni battito  del martelletto producesse un suono percussivo, simile al suono del tamburello.

Mio padre lo usava la sera di San Silvestro, insieme ad altre persone di Borgo San Mauro, anch’esse munite di altri strumenti musicali, che andavano casa per casa a cantare  “i canti di San Silvestro” .

Mi raccontava sempre che si divertiva tanto insieme ai suoi amici, soprattutto quando alla fine della canzone ci si aspettava un offerta dalla padrona di casa ( salsiccia, prosciutto, ecc).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi