Il borgo dove vivo è strutturato come un centro chiuso che è attraversato da una strada principale che inizia con via Trento e prosegue con via Cesare Battisti. L’attuale strada d’accesso secondario, via Cupa, in epoca medioevale non esisteva; parte di questa, costituiva una strada esterna al Borgo. Tutto l’esterno del borgo era costituito solo da terreni di campagna e da colline che servivano per rifugiarsi dalle invasioni straniere.
Le prime case che oggi si vedono camminando lungo la strada principale hanno la tipica struttura in pietra utilizzata per fortificarle. Esse non possedevano aperture al pianterreno, per evitare che, durante eventuali assalti, fosse possibile penetrare all’interno. Molte di queste abitazioni erano dotate di contrafforti per rinforzare ulteriormente le strutture murarie.
II borgo è racchiuso in uno spazio ben delimitato da case perimetrali. A parte la strada principale di accesso vi era una seconda via d’uscita verso la montagna utilizzata per la fuga durante le incursioni esterne.
Essa è l’attuale via Monti ciucci, che costituiva anche la via d’accesso ai terreni che gli abitanti coltivavano in collina. A sinistra lungo la via principale troviamo molte stradine secondarie.
La struttura di un fabbricato tipo, è la presenza di un cortile su cui si affacciano diversi locali: quelli al primo piano, tramite una scala esterna, erano destinati all’abitazione delle persone, mentre quelli al piano terra al bestiame. Nel cortile vi era sempre un pozzo, più raramente un forno, un bene riservato alle famiglie più agiate.
Abbiamo un tipico esempio di casa padronale in S. Mauro, in “casa lacobelli”, la cui attuale struttura architettonica risale al 1600.
Le strutture in pietra, risalenti all’età medioevale, epoca in cui nasce il borgo, sono quelle più antiche. Di solito al di sopra della struttura in pietra troviamo il tufo grigio, risalente al 1400, mentre il tufo giallo è più recente. Per quanto riguarda i materiali, le pietre e il tufo grigio erano ricavati da cave nella zona, mentre il tufo giallo proveniva dalle cave di Limatola.
A San Mauro non sono presenti strutture in cotto: gli abitanti, infatti, preferivano sfruttare la pietra, materiale che avevano a disposizione sulla vicina collina. La natura calcarea delle pietre permetteva loro di costruire mura a faccia vista: si disponeva, cioè. verso l’esterno la faccia liscia delle pietre dopo che erano state sfaccettate.
Lo spazio sacro era posto al centro del borgo: la sua funzione non era solo di sacralità, ma rappresentava anche il luogo in cui la comunità si riuniva in assemblea per discutere i propri problemi. Inoltre aveva una funzione legislativa, in quanto, le leggi emanate dal dominus o più tardi dall’Universitas venivano diffuse dai preti. La cappella era totalmente isolata non c’erano costruzioni attorno e dietro di essa vi era solo il cimitero. In San Mauro troviamo, inoltre, tre edicole votive risalenti al 1600/1700.