In passato i bambini, fino all’età di due anni, venivano fasciati come piccole mummie e potevano muovere solo la testa ( all’epoca si usare fare così perchè si diceva che era l’unico modo per far crescere i propri figli con le spalle dritte e forti ).
Per fare questa fasciatura nel corredino del bambino non potevano mancare:
“u fasciature”, panno di tela quadrato;
“u lanieglje”, panno rettangolare di flanella che, si avvolgeva attorno al bambino insieme al panno di tela quadrato;
“A fascia“, fascia lunga più di due metri, larga circa venti centimetri, completava l’operazione di fasciatura;
” u cacciamanelle”, camicino con le maniche.
Inoltre anticamente, per addormentare il bambino si cantava sempre la ninna nanna;
Eccovi alcuni esempi di ninna nanna:
Ninna nanna ninna ò,
che pacienza che ce vò.
Si sapesse che tu t’addurmisse,
quanta cose j facesse…Ninna ò ninna ò
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Ninna nonna mia nunnarella
u lupe s’a mangiato a pecurella,
se l’a mangiata e una se l’a funuta
u ninn miu mo s’è addurmuto
s’è addurmuto cu Dio e la Madonna
u ninnu miu fa la ninna nonna…
Infine, un’altra cosa che mi veniva sempre raccontata che al bambino piccolo, al posto del ciuccotto, per tranquillizzarlo gli si dava ” ‘a pupatella e zuccher’ “, ( una pezzuolina di tela bianca, con dentro dello zucchero, che veniva legata a ciliegina con il cotone), il bambino succhiandolo si addormentava.
Poi a volte, quando non c’era troppo tempo per stare dietro propri bambini, per farli addormentare, gli si somministrava decotto fatto con“‘u papàgne” , cioè il papavero.